AFRICA
di FABIO VOLINO e MICKEY
I Visionari

 

Riassunto: Il Signore degli Inganni ha fatto la sua prima mossa spedendo contro WorldWatch i criminali Voce e Hypno-Hustler. Nonostante costoro siano stati sconfitti, il Signore è rimasto molto soddisfatto. Intanto i poteri di Persuasion si sono incrementati e Sun riceva una visita particolare

 

Sudafrica.

Dall' alto di una collinetta il gruppo di WorldWatch osserva una sorta di cittadella che si para sotto di loro, composta da numerose tende, molte delle quali appaiono deserte. Alcune persone, simili a fantasmi nell' aspetto, percorrono questo territorio brullo e inospitale.
Pantera Nera, infine, dice:"Andiamo" ed il gruppo inizia a scendere dalla collinetta. Mentre tutti si dirigono verso il villaggio, Sun non può far a meno di ripensare, come fa da tempo, al colloquio avuto con sua madre qualche giorno fa.

Flashback. Onu, base di WorldWatch.

L’ una di fronte all’ altra, due donne si confrontano dopo tanto tempo. Avrebbero molto da dirsi, eppure pare che non riescano a pronunciare nemmeno una parola. L' atmosfera è molto tesa. Angela, la madre di Sonia Elios, alla fine rompe il ghiaccio:"Sai… ti ho vista sui giornali e alla TV… sono molto fiera di te. Ho capito che sei diventata una ragazza matura, consapevole… anche se all’ inizio non trovavo il coraggio per farlo, ci ho riflettuto e per questo ho pensato di venire a trovarti".
"Perché?" chiede Sun, contrariata.
"Dopo che ho… abbandonato tuo padre, mi sono trasferita qui, cercando di rifarmi una vita, di ricominciare da zero… superando il dolore per la nostra separazione. Ma gli anni passano, il tempo stringe: vedo tutto sotto una luce diversa, adesso. Sonia, voglio ristabilire quel legame che c' era tra noi un tempo".
"Un tempo? Quando ero così piccola che a malapena mi ricordo di aver passato con te cinque anni della mia vita? No, cara Angela, quel legame è stato spezzato secoli fa e la responsabilità è tutta nelle tue mani!".
"Lo ammetto, ma devi capire questo… metterti nei miei panni! La situazione a casa era insostenibile… dovresti sapere quanto lavorassimo sodo, io e tuo padre, per mantenerci tutti! Ciò non solo portava lui a trascurare me, ma entrambi a non dedicarti il giusto spazio. Dovresti saperlo come sono, gli uomini: pensano solo alla carriera e così è stato anche per lui. Francesco stava diventando un estraneo, ancor più quando entrò in quello studio legale. Lo stress che avevo accumulato era eccessivo, oltrepassò ogni limite… per questo me ne andai".
"Ci rifugiamo in retoriche femministe, adesso? Ma poi io cosa c' entravo in tutto questo?!" continua a chiedere Sonia, che non riesce ancora a comprendere le ragioni di sua madre.
"Nulla, quello che volevo farti capire è che la colpa è stata reciproca da parte sia mia che di tuo padre".
"Menti! Checché tu ne pensi degli uomini, mio padre mi è sempre stato accanto negli anni successivi, solo che tu non eri presente per vederlo. Invece di scaricare sugli altri le tue colpe dovresti farti un esame di coscienza. Fino a quel omento non presentarti più davanti a me". Sun se ne va col volto teso e tirato. Ma, quando si ritrova sola nella stanza adiacente, seduta, con il volto coperto dalle sue stesse mani, non può fare a meno di chiedersi se abbia agito per il meglio.
Angela sta per raggiungere sua figlia, per un ultimo tentativo di approccio, quando davanti a lei si para Martin Davidson.
"Signora, credo sia meglio che lei se ne vada. Sun è evidentemente turbata dal vostro incontro: lei non può presentarsi qui come nulla fosse e rovinare l' atmosfera di tranquillità del gruppo, compromettendone l’efficienza sul campo".
"Chi è lei per giudicarmi?" chiede Angela.
"Uno che ha a cuore le sorti di sua figlia, diversamente da lei".
E Angela, offesa, se ne va:"A cuore? Vedremo se potrai dirlo ancora tra qualche tempo, Davidson!" pensa.

Presente, Sudafrica.

Anche Kara Killgrave ripensa a ciò che le e' accaduto recentemente... il modo incomprensibile in cui i suoi poteri sono aumentati, quella misteriosa presenza nella sua mente… tutto questo viene sempre più rinvangato dal tetro spettacolo che si presenta davanti ai suoi occhi. Una desolazione a cui vorrebbe, e forse potrebbe, mettere fine.
Tra una riflessione e l’ altra, il gruppo arriva in fondo alla collina. Gli autoctoni, appena notata la loro presenza, tentano di fuggire spaventati: nessuno è abituato alla vista di uomini occidentali in costume. Visione, saggiamente, individua un uomo abbastanza robusto tra la folla sfuggente e plana verso di lui. Così lo può afferrare senza fargli troppo del male, nonostante l' uomo scalci per liberarsi e si lamenti.
"Non ho fatto niente, lasciatemi!" urla in una lingua diversa dall’ inglese, che solo T’Challa sembra comprendere.
E’ proprio Pantera Nera ad avvicinarsi a Persuasion:"Convincilo a dirci quello che sa" le chiede.
"Come? Io…". La ragazza è incerta. E’ proprio quello che teme: usare in maniera ingiusta il suo grande potere. Certo, lo ha già fatto in Italia, per minare la criminalità dei clandestini, ma… adesso è diverso.
E’ compito di Pantera darle la giusta spinta:"Kara, non essere titubante: se non usi il tuo potere in questo modo, altre persone potrebbero soffrire a causa dei tuoi dilemmi etici".
Probabilmente questo è ciò che la ragazza voleva sentirsi dire:"Dimmi dov’è la base generale della gente che vi sfrutta" chiede poi.
Pur essendo l' ordine stato pronunciato in una lingua diversa dalla sua, l' autoctono non può fare a meno di rispondere. E rivela tutto.
T’Challa osserva il tutto: non gli piace dover agire in questo modo, ma forse non ci sono altre alternative. Non da quando era venuto a conoscenza di terribili notizie che sapeva di non poter fronteggiare da solo: il patto con l' ONU del resto era stato fatto anche in previsione di problemi insormontabili come questo.

Qualche giorno prima. ONU.

Dopo lo sconveniente episodio contro Hypno-Hustler e Voce, Pantera Nera aveva convocato una riunione di WorldWatch per esporre una questione a lui molto cara:"Ho scoperto che, in certe zone poco densamente abitate del Sudafrica, la gente viene ancora schiavizzata per lo sfruttamento delle miniere di diamanti. Non c'è rispetto per queste persone, che vengono maltrattate in maniera indecente. Non so chi possa esserci dietro questa sporca faccenda, anche se ammetto di avere qualche sospetto. Ma so per certo di non poter sradicare questo fenomeno con le mie sole forze. Tra l’altro, se avessimo l’appoggio delle Nazioni Unite, questa vicenda verrebbe più esposta all' opinione pubblica, sensibilizzandola, e il responsabile di ciò si guarderebbe dal continuare".
Hanno tutti seguito con attenzione; in particolare, i colleghi di T’Challa sembrano allarmati quanto lui da queste affermazioni. Ci sono state così tante battaglie per l’abolizione dell’apartheid… gente come Nelson Mandela che si è esposta in prima persona… non sarebbe giusto gettare alle ortiche queste conquiste.
Nonostante questo, però, Valerie Cooper non sembra particolarmente favorevole ad un’ azione del gruppo:"Per quanto la causa possa essere giusta, temo di dover negare l’ appoggio alla missione, in quanto Pantera Nera ha solo presentato prove circonstanziate dei suoi sospetti. Niente di concreto su cui basarsi e…".
All’ improvviso, si blocca per qualche secondo, chiudendo gli occhi.
"Tutto bene, Val?" chiede preoccupato USAgent.
La ragazza annuisce, poi osserva per alcuni secondi alcuni documenti davanti a lei, dove T'Challa ha messo nero su bianco le prove dei suoi sospetti. Infine Valerie riprende a parlare:"Sì, sto bene Agent. In effetti, ad una seconda occhiata, mi sono resa conto che è giusto che si indaghi anche su dei semplici sospetti di ingiustizia. WorldWatch esiste anche per questo, quindi approverò la missione".
Nonostante le perplessità, il gruppo accoglie con sollievo la notizia, senza sapere a cosa è dovuto il brusco cambiamento di opinioni di Valerie.
La donna sta per ritirarsi nella sua stanza quando Agent la raggiunge:"Sei sicura di stare bene?" le chiede "Forse dovresti riguardarti, è da alcuni giorni che mi sembri distante, anche da me".
"Sto benissimo, ti ripeto. E forse qui il problema non sono io, ma tu" risponde Val. "Cosa intendi dire?". "L' identità segreta, il tuo ruolo alla FBSA, la tua partecipazione a WorldWatch... Sei solo un uomo, Agent, sei certo di poter riuscire ad occuparti di tutte queste cose?".
"Certo" annuisce con decisione Jack Daniels. "Sarà" ribatte Val "Ma ho come l' impressione che presto sarai costretto ad operare una scelta. Che forse non ti piacerà". E così dicendo Valerie Cooper se ne va, lasciando un USAgent alquanto dubbioso. Perchè anche lui sa che un giorno dovrà compiere una scelta.
Il Signore degli Inganni è felice di tutta questa situazione: sa chi si nasconde dietro lo sfruttamento umano contro cui il gruppo si scaglierà e spera che costui possa eliminare definitivamente T’Challa, un avversario potenzialmente pericoloso per i suoi piani. I suoi poteri mentali hanno fatto in modo che Pantera Nera vada incontro al suo fatale destino e che Agent inizi a dubitare del suo ruolo. Tutto ciò grazie a quell' inconsapevole pedina che ha nome Valerie Cooper.

Presente.

L' uomo catturato ha rivelato l' ubicazione dello sfruttatore e viene affidato a dei medici della Croce Rossa per le prime cure.
"E’ così sconfortante” commenta Pantera “L' apartheid non è mai davvero morto… è solo stato debellato per qualche tempo, poi, quando e' stato dimenticato, e' balzato nuovamente alla ribalta. E' questo il problema dell' uomo: che spesso dimentica".
Tutti gli danno ragione, ma la mente di T’Challa è ormai altrove. Sta ripensando al suo recente incontro con Tempesta: perché solo poche persone apprezzano la natura, il vero senso della vita, mentre quasi tutti gli altri si abbandonano agli orrori del mondo moderno? Non dovrebbe fare di più, lui che ne ha il potere? Non dovrebbe volgere le sue forze ad altri paesi oltre che al Wakanda?
Poco dopo Capitan Bretagna viene lasciato presso la Croce Rossa, perché rintracci le altre persone fuggite e li porti dai medici, mentre il resto del gruppo si dirige verso lo sfruttatore.

Palazzo di vetro dell' ONU.

Valerie Cooper si sta osservando ad uno specchio. Il suo volto appare stanco e tirato, decisamente ha visto giorni migliori.
"Cosa diavolo mi è preso l’ altro giorno, durante la riunione?" pensa "Ero convinta di fare una cosa, poi, all' improvviso, mi sono convinta a farne un' altra. Forse sono stata ottenebrata dalla mia fredda logica che non mi fa vedere ciò che si deve davvero combattere? Forse anch' io dovrò fare una scelta un giorno, come ho predetto ad Agent? E poi da qualche giorno ho un continuo mal di testa. Meglio lasciar perdere…".
Poi, improvvisamente, lo specchio in cui si guarda sconsolata si anima, davanti a lei si apre un portale e da esso escono due mani femminili che la abbrancano al collo.

Sudafrica.

WorldWatch è giunto in un' altra cittadella immersa in una foresta apparentemente incontaminata. Ma il male dell’ uomo non risparmia neanche questi luoghi. Gli eroi se ne rendono conto quando superano il villaggio e giungono nei pressi di una miniera.
"Cos’è?" chiede Sun.
"E’ una miniera di diamanti, la cui vena ormai sta per esaurirsi" spiega Pantera Nera.
"Ma… quegli uomini…". Sonia non riesce neanche a concludere la frase. Come gli altri, è sconvolta dall’ improvvisa visione dei 'minatori' del luogo: uomini denutriti, le cui braccia sembrano corde annodate, ma che nonostante questo continuano imperterriti a lavorare. Al loro fianco, casi umani ancora più gravi collaborano allo sfruttamento della miniera: donne incinte, persino bambini.
Kara rimane angosciata più di tutti di fronte a questa visione:"Il potere che ho" pensa "potrebbe e dovrebbe fare di più per alleviare queste sofferenze". E così ripensa alla frase che aveva sentito nel ristorante: lei ha il potere, sta a lei farne un buon uso. Che abbia ricevuto un incremento di poteri per rimediare ai mali del mondo? Sì, deve essere così.
Il gruppo, spaesato, volge il suo sguardo verso una baita molto elegante, stona quasi col paesaggio triste e angosciante presente nella zona.
"Guardate lì" dice Visione "Da quell’ edificio traspare un lusso che in questo paese può essere detenuto solo dai responsabili di questo orrore. Non si fanno scrupolo di nascondersi, a quanto pare".
"Andiamo" ordina USAgent.
Man mano che si avvicinano, tutti notano un uomo davanti alla porta della baita. E' Pantera Nera a riconoscerlo subito, dal momento che è una sua vecchia conoscenza: Anton Pretorius.
"Salve, T'Challa, felicissimo di rivederti" esordisce l’ uomo.
"Tu! Sei tu dietro questo!?" urla irato il sovrano del Wakanda.
USAgent si fa portavoce di un’ esigenza del gruppo:"Pantera, chi è quest’uomo?".
"Il suo nome è Anton Pretorius ed è l’ uomo che ha segregato per anni la mia matrigna".
Tutti comprendono l’ ira e il disprezzo che trapelano dal loro amico.
"Non essere melodrammatico, T’Challa" dice Pretorius "Gli affari sono affari. E poi credevi di avermi seppellito nel fango per sempre? Ne sono riemerso, invece, come puoi vedere ed ho trovato uomini che condividono la mia visione di potere".
"Come… come puoi concepire un orrore del genere?".
"Tu non capisci, qui c'e' in gioco molto di più. Sono in moto forze al di là delle nostre possibilità".
"Qualunque cosa ci sia sotto, Pretorius, ora verrai con noi" sentenzia Pantera Nera.
Ma il nemico ribatte prontamente:" Prima dovrete prendermi" dice, prima di rifugiarsi agilmente all’ interno della sua baita.
I membri di WorldWatch lo inseguono immediatamente: disgustati da un essere del genere e preda della rabbia, non pensano di stare per cadere in una trappola.
E così è.
Irrompendo nell’ edificio, gli eroi non riescono neanche a vedere dove si è cacciata la loro preda, che un lampo accecante li investe e fa perdere i sensi a tutti.

Qualche minuto dopo.

Il risveglio di WorldWatch li catapulta in una cruda realtà: Sono tutti rinchiusi all’ interno di gabbie che, in qualche modo, impediscono loro di usare i poteri.
Pantera Nera è in una gabbia elettrificata; Persuasion ha gli occhi e la bocca bendati, oltre alle mani e i piedi legati; Visione è immerso in un campo elettromagnetico che disturba il suo organismo sintetico; Sun è in un ambiente con temperature fredde che le impediscono di lanciare i suoi raggi solari; per Dinamo Cremisi e USAgent è bastata una gabbia con sbarre robuste, molto robuste. Per quanto cerchino di divincolarsi, nessuno riesce a liberarsi.
Di fronte al gruppo ora, oltre a Pretorius, vi è un’ altra stretta conoscenza di Pantera:"Achebe!" grida sorpreso ed indignato T’Challa, che ha subito notato un pupazzetto diverso da quello che il sacerdote usava solitamente.
"Da quanto tempo, T’Challa! Beh, non troppo a ben pensarci. Comunque finalmente ci rivediamo, per giunta in compagnia del tuo gruppo, il fantomatico WorldWatch! Sedicenti eroi del popolo che aspirano a cambiare il mondo… senza sapere che coloro che cambiano il mondo sono le persone che guardano al vero valore della vita: il potere. Persone come me e Pretorius".
"E non dimenticare..." inizia Pretorius.
Achebe lo schiaffeggia col suo pupazzetto:"Non osare andare avanti, tu! Parli anche troppo, a volte".
Nessuno ha la forza di replicare.
"Ed ora, Mr. Cilindro" conclude Achebe rivolgendosi al pupazzetto "Quale fine vogliamo far fare a questi sedicenti eroi del popolo?".

CONTINUA...

Note degli Autori: Don McGregor è senza ombra di dubbio lo scrittore che ha ideato le migliori saghe con protagonista Pantera Nera. Nero come T'Challa, ha trasfuso nelle sue sceneggiature tutta la rabbia giovane di chi vedeva la gente subire delle discriminazioni mentre i potenti non facevano nulla per impedirlo. Ed ecco dunque la lunga lotta di Pantera contro Erik Killmonger e la sua volontà di infangare gli usi e i costumi del Wakanda, ecco soprattutto la lunga ricerca da parte di T'Challa della sua matrigna nelle matite incantate di Gene Colan (V. Silver Surfer Play 2/15), occasione per McGregor per esprimere tutto il suo odio per un' altra forma d' odio quale è l' apartheid.
Senza alcuna pretesa di emulazione, teniamo ben presente la lezione di McGregor, consapevoli che Pantera Nera è un personaggio legato all' Africa, ai suoi problemi e alle sue tradizioni. E non è detto che lui non possa mettere parola in certe faccende.
Nella storia compaiono Anton Pretorius, il segregatore della matrigna di T'Challa nella saga succitata, e il reverendo Achebe, ideato da Christopher Priest, emulo di McGregor, sulle pagine dell' ultima serie dedicata al Principe del Wakanda su Cavalieri Marvel 1/12.

PROSSIMAMENTE...

Mentre WorldWatch affronta Achebe, all' Onu Meggan deve fare fronte all' attacco di una celebre maga... a conoscenza delle sue origini!