THE HINDU TIMES
di FABIO VOLINO e MICKEY
I Cosmopoliti

 

Riassunto: In missione nel Sudafrica per sgominare una nuova ondata di apartheid, i nostri eroi sono incappati in una trappola del folle sacerdote Achebe e di Pretorius, vecchi nemici di Pantera Nera, che sono riusciti a imprigionarli e a rendere inermi i loro poteri…

 

Rifugio segreto del Signore degli Inganni.

In una sala di controllo, fornita di computer dell’ ultima generazione e di avveniristiche tecnologie, seduto sulla sua poltrona e apparentemente tranquillo, ma in realtà molto fremente per ciò che sta accadendo, vi è colui che si definisce il Signore degli Inganni, anche se per ora ne ha orchestrato uno solo: un enorme inganno che ha nome WorldWatch. E' completamente assorbito dalla gestione dei suoi piani quando il suo fido collaboratore Vincent, ex generale dell' esercito degradato per aver sparato a dei civili di propria iniziativa ed ora ufficialmente dato per morto, entra nella sala, osando interrompere il suo flusso di coscienza.
"Signore… abbiamo perso le tracce di WorldWatch" lo informa. Il suo tono è esitante, come sempre di fronte a questa persona capace di intimorirlo con un semplice sguardo.
"Potrebbero essere in pericolo di vita?" chiede con voce fluente il losco manipolatore.
"E’ molto probabile, signore. Praticamente certo: ne abbiamo perso le tracce quando si sono recati in una piccola cittadella immersa in una foresta. Solo Capitan Bretagna è illeso, ma ignaro della situazione".
"Al diavolo Braddock!" pensa il Signore "Non è lui che mi serve, non è per lui che sono preoccupato, potrebbe anche andarsene e non piangerei affatto". Poi dice:"Ci mancava solo questa… Non riesco neanche a spiegarmi come abbia potuto perdere ogni contatto con l’ ONU. Non riesco più a collegarmi con la mente di Valerie Cooper…".
"Stiamo lavorando per scoprirlo, Signore, ma al momento non abbiamo idea da cosa possa dipendere tutto questo. E' come se qualcosa non di questo mondo avesse deciso di tagliare i contatti tra l' ONU ed il mondo esterno. Per ora siamo riusciti a tacere la notizia, ma temo che non durerà molto".
Il Signore annuisce:"Va bene, puoi andare, Vincent".
Rimasto solo, il Signore degli Inganni si mette le mani tra i capelli, poi infila una mano nella tasca della sua giacca e ne estrae una foto: vi è stata immortalata una bambina piccola, dell’ età di circa quattro anni. Quella bambina è Sonia Elios.
Il Signore la accarezza, con volto preoccupato, poi la rimette nel suo vestito e torna a lavorare ai computer.

Sudafrica, rifugio di Achebe e Pretorius.

Incredibilmente, questi due nemici del Wakanda non solo si sono alleati, nonostante le loro divergenti convinzioni, ma sono anche riusciti a sottomettere tutti i membri del gruppo ufficiale delle Nazioni Unite. Il reverendo Achebe sembra fortemente intenzionato a mettere fine alle loro vite… molto dolorosamente. E lentamente.
"Smettila di fare il criminale vanaglorioso, Achebe!" lo esorta T’Challa, insofferente al suo attuale stato.
"Vana che? Parli troppo forbito, Panterina Panterona" ribatte col suo ampio sorriso il sacerdote "Io sono un uomo del popolo, mentre tu sei un regnante. Siamo troppo diversi: tu non puoi comprendere i miei bisogni, non puoi appagare la volontà di un popolo affamato. Te ne stai lì, beato, sul tuo trono, incurante di ciò che ti accade intorno. Ma ora tutto cambierà!".
L' odio di Achebe, un odio che ha radici antiche e sepolte nel passato: c' era una volta, a Ghudaza, un contadino di nome Bob, anche se nessuno sapeva quale fosse il suo vero nome. Ghudaza era grande come una piccola cittadina degli Stati Uniti, solo con molte meno armi. Così, quando la vicina Ujanka interruppe tutti i rifornimenti per far morire di fame i guerriglieri di sinistra che ambivano al potere, costoro, affamati e feriti, si rifugiarono nella fattoria di Bob, che diede loro da mangiare e li rimise in salute. Per ringraziarlo, i guerriglieri lo pugnalarono 32 volte, bruciarono la sua fattoria e portarono via sua moglie, che si era nel frattempo innamorata del capo dei ribelli.
Comprensibilmente, Bob si incazzò un pochino. Si narra che rifiutò di morire per rabbia e che fece un patto col Diavolo per vendicarsi. Ma non come avrebbero fatto tutti: Bob andò dal padre, dalla madre, dai fratelli, dalle sorelle e da qualunque altra persona avesse conosciuto anche solo superficialmente sua moglie. E li uccise tutti. Finchè non rimase più nessuno.
Bob divenne Achebe e si trasferì negli Stati Uniti, dove si laureò in numerose materie, prima di essere rimpatriato nel suo paese, che poco dopo cadde in balia di guerre etniche che uccisero migliaia di persone. Achebe venne condotto in un campo profughi wakandano, dove erano presenti altri profughi di diverse tribù che si odiavano a vicenda e, tutti insieme, odiavano i wakandani. Qui conobbe per la prima volta Pantera Nera. Convinto che solo dal caos possa nascere un nuovo ordine, Achebe scatenò una sorta di guerra civile nel paese natio di T'Challa, sedata dopo grandi fatiche. Ma lui riuscì comunque a fuggire, per non riapparire più. Fino ad ora*.

* Questa la versione bonsai. Quella completa è su Cavalieri Marvel 1/12

"Essere un regnante non impedisce che io ami il mio popolo".
"Populismo, ipocrisia, democrazia" afferma Achebe "Vuote parole da un uomo vuoto. La verità è che non vuoi accettare che il Wakanda è una nazione moralmente al collasso, pronta a trascinare con sé anche altri paesi. Io intendo solo accellerare questo processo".
"Come? Con i robottoni?".
"No, con un mezzo molto più semplice: le armi. E la violenza gratuita. Sei d' accordo con me, Mr. Cilindro?".
Sun è imprigionata in una gabbia il cui penetrante gelo le impedisce di attivare i suoi poteri. Ma non ha perso la sua voglia di scherzare e si rivolge a Visione:"Diamine, non immaginavo che i cartoni animati potessero rimbecillire così tanto, o forse questo qui era conciato male già prima. Brr... simpazoide, non provavo simili brividi da quando un imprenditore ricco sfondato disse di essere un presidente operaio. Sai che è stato liberatorio mandarlo a...".
Ma Viz, riverso al suolo nella sua prigione, non la ode, non può. Le forze della sua gabbia gli impediscono di alterare la sua densità, divenire intangibile o lanciare raffiche dai suoi occhi. E fanno molto di più, ad insaputa di tutti: comprimono la sua mente, rendendo la sua personalità frastagliata, preda di mille ricordi a cui vuole sfuggire. Ricordi costellati dall' immagine di Ultron, di Wonder Man e Scarlet che gli ridono in faccia, di Capitan America che dalla tomba lo incolpa per aver abbandonato i Vendicatori all' improvviso.
Poi, ad un tratto, è come se qualcuno emergesse dalle profondità del suo io robotico, un uomo… che non è Simon Williams.
"Allora, Visione, sei soddisfatto del tuo operato? Guardati: hai sacrificato tutto" inizia a dire l' uomo, con tono palesemente denigratorio “Hai sacrificato la tua vita… la tua personalità, la MIA personalità, di Alex Lipton… per cosa? Per permettere che il tuo alter ego ti sottraesse la donna che ami? Sai cosa significa questo? Che sei incapace di decidere, di avere una tua vita! Se avessi ancora i miei schemi mentali pienamente funzionanti non saresti arrivato a questo punto: in quel periodo eri un uomo freddo e logico, ma dentro di te si agitavano pensieri più che umani. Non hai forse aiutato mio padre? Ed io ero lì, pronto ad emergere, come è alfine accaduto in quel ristorante. Non sono davvero morto in seguito a quella sparatoria, dunque, ora vivo in te. In un perdente. Che pena!".
"Smettila! Non hai il diritto di…".
"Ah, no?" lo interrompe Lipton "Sei qui, in balia di questi pazzi… è il momento migliore per fare un bilancio della tua non-vita… un bilancio decisamente in deficit!".
"Vai via, ti prego!" implora il sintezoide, come un bambino impaurito.
"D' accordo, me ne andrò, ma non vuol dire che sia per sempre" sono le ultime, minacciose parole del rinato Alex Lipton.
E la parte più umana di Visione… piange.

Palazzo di Vetro, New York.

Meggan si aggira per i corridoi, le sembrano insolitamente desolati. Aspetta con pazienza ed ansia il ritorno di Capitan Bretagna, ma non è solo questo a preoccuparla. E' come se l' atmosfera attorno a lei fosse ammantata di oscurità, in attesa di scatenarsi in tutta la sua devastante potenza. Come guidata da una forza estranea, Meggan entra allora nella sala riunioni del gruppo… rimanendo sconvolta di fronte a ciò che vede.
"Cosa succede qui?!" si domanda con voce flebile.
Sembra tutto diventato una sorta di luogo per un rituale magico, la sala è stata interamente mutata! Ed al centro di essa, Valerie Cooper è sospesa in aria da un incantesimo emanata da una donna dai capelli corvini.
"Dov’è la mia preda? Rispondi!" grida a Valerie la misteriosa donna, prima di veder entrare Meggan. Al che si ferma, posa a terra Val e…
"Sei qui, finalmente! La mia ricerca è giunta al termine" la accoglie con inatteso piacere.
"Chi sei?" le chiede Meggan.
"Mi chiamo Umar" risponde la maga.

Sudafrica.

Kara Killgrave si sente impotente: ha il potere di persuasione assoluto, potrebbe liberare tutti semplicemente dicendo una parola. Ma non può farlo a causa di legacci troppo forti e perché ha occhi e bocca bendati. Senza contare che la sua gabbia è di vetro, quindi anche i suoi ferormoni persuasivi non raggiungerebbero l’ obiettivo.
Poi, ad un tratto accade qualcosa di straordinario: è come se avesse ben chiaro cosa stia accadendo davanti a lei. Pur non potendo vedere, sa che davanti a lei vi sono Achebe e Pretorius. Sa dove essi si trovino in questo momento! Sì, Achebe è davanti alla gabbia di Pantera Nera, mentre Pretorius è indietro, più defilato, vicino ad una strana macchina. Sì, è così! Ma cosa è davvero successo in quel ristorante? Che debba iniziare ad aver paura di sè stessa?
"Come… come faccio ad esserne conscia? Fino a che punto si sono espansi i miei poteri?" si interroga con inquietudine Kara. Ma ora questo non deve offuscare il suo agire, l’ importante adesso è approfittare di ciò che nessuno è ancora a conoscenza.
"Sento che Pretorius è l’ anello debole del gruppo" pensa Kara "Devo concentrarmi su di lui".
E il verbo è calzante: con uno sforzo del tutto mentale, Kara pensa in sua direzione:"Liberaci, Pretorius. Liberaci!" continua a ripetere nella sua mente, come un mantra, sempre più forte. Ed il messaggio, misteriosamente, arriva fino alla psiche del nemico: anche se non può parlare, i suoi ordini telepatici paiono ugualmente efficaci.
Pretorius si volta di qui e di là: da dove proviene questa voce insistente e penetrante? Dapprima spaventato per la voce che sente rimbombare nel cervello, è tentato di acconsentire, pur di non sentirla. Poi esita, tenta di resistere, non può mandare all’ aria tutto il piano. E' ovvio che le nascenti facoltà mentali di Persuasion non sono allo stesso livello di quelle vocali. E allora la ragazza grida nella sua mente! E' un miracolo che Pretorius non urli.
Pantera Nera si accorge dell' esitazione del suo nemico:"Non so cosa gli stia succedendo, ma Achebe non deve accorgersene. Devo continuare a distrarlo". "Allora Achebe" dice Pantera "Forse tu non hai mai capito i veri bisogni di un popolo, perchè...".
Pochi secondi dopo, Pretorius non ce la fa più. E lentamente inizia a muoversi verso la strana macchina dietro di lui, senza che nessuno se ne renda conto. Preme un bottone e, con un tonfo che spaventa tutti, le costrizioni delle gabbie cadono.
"Che succede?!" grida Achebe, arrabbiato, mentre Pantera Nera, USAgent e la Dinamo Cremisi sono i primi ad approfittare del diversivo, mentre Sun e Visione li seguono a ruota, anche se il sintezoide pare un po' stordito. Ma Achebe è più veloce di loro e colpisce Pretorius che va a sbattere con la testa contro la macchina. Poi il sacerdote si volta e...
"Qualcosa non va, Achebe?" lo canzona T’Challa. Poi si abbassa, giusto in tempo per evitare lo scudo di Agent di cui avvertito il lancio. L' insolita arma, precisa, colpisce Achebe alla testa, che viene amputata dal collo. Ed è solo allora che l' inganno viene svelato.
Il corpo del sacerdote è pieno di circuiti: è un androide che, inquietantemente, continua a sorridere anche con la testa rotta.
"Che bastardo!" commenta genuinamente Sun ancora scossa da brividi di freddo.
Solo allora dalla bocca finta di Mr. Cilindro esce la vera voce di Achebe:"Non hai ancora visto nulla, Pantera Nera. Pensavi davvero che avrei sprecato il mio tempo in inutili progetti di vendetta alleato con un perdente? Questo era solo un assaggio, ben presto l' Africa inizierà a rimpiangere i tempi del colonialismo". Poi più nulla.
Un silenzio di stupore pervade la sala.

Kara, mugugnando qualcosa, converge l’ attenzione su di lei.
"Persuasion!" corre verso di lei T'Challa, liberandola dalle bende e dai legacci. Il sapore dell' aria malsana pare quasi un balsamo per la giovane ragazza: soffocava non solo con la sua bocca, ma anche con la mente. Una esperienza dolorosa. E preziosa.
"Come mai Pretorius ci ha aiutato?" chiede in cerca di spiegazione la Dinamo Cremisi "Un comportamento molto strano".
"Chissà, forse si è accorto che un’ alleanza con Achebe avrebbe portato solo danni. Non credo abbiano ideologie molto compatibili" ipotizza Agent "Ci avrà liberato pensando che noi ci saremmo sbarazzati di Achebe, lasciandogli così campo libero. Ma non è stato molto veloce nel fuggire, a quanto pare. Come sta?".
"Molto male" dice Pantera "Ha preso una forte botta. Ho fermato l' emorragia di sangue dalla testa, ma non mi stupirei se fosse caduto in coma. Non potrà dirci molto. Strano, un uomo così potente caduto così in basso".
"Di certo" dice Sun "non è stata Persuasion a convincerlo, era bendata. Non è così, Kara?" chiede, guardandola.
La ragazza esita per un attimo, guarda negli occhi T’Challa, in cerca di una comprensione e uno sfogo che, per adesso, non può ricevere, il sovrano del Wakanda non la osserva nemmeno. Poi risponde:"Hai proprio ragione". E si ritrae, spaventata e - allo stesso tempo - felice per il potenziale che possiede: può davvero cambiare il mondo, ora si tratta solo di decidere come. Deve solo evitare altri disastri come è accaduto oggi.
Similmente, il silenzioso T’Challa riflette sulle minacce di Achebe: è sempre più deciso a non limitare i suoi sforzi solo al suo paese natio, deve dedicarli anche ad altri paesi… tutta l’ Africa ha bisogno di eroi e di sovrani illuminati.
"Ho chiamato i soccorsi" annuncia Visione, ancora leggermente spaesato "Saranno qui a momenti".

Da qualche altra parte, nell’Africa meridionale.

Achebe spegne il microfono con cui ha parlato attraverso Mr. Cilindro. Si rivolge ad una persona dietro di lui.
"Allora, come pensi sia andata?" chiede il sacerdote.
"E’ andato tutto alla perfezione" gli viene risposto "Anche se WorldWatch ha scoperto i miei traffici, ormai ho abbastanza denaro per radunare un esercito e partire alla conquista del Wakanda come ho già fatto un tempo. Alla fine sarò io il suo sovrano. Non ne sono forse degno?".
"Certo, mio caro Erik" lo asseconda il folle sacerdote.

Palazzo di Vetro.

Meggan, interdetta, ha esitato per qualche secondo; ma non perde altro tempo, si trasforma e attacca Umar. I suoi artigli provano a colpire la maga, che però si difende facilmente alzando degli scudi protettivi. Sorride di fronte alla rabbia della sua preda, è ciò che si aspettava. E nella sua forma più potente, sotto i suoi comandi, sarà la chiave decisiva per riottenere ciò che ha perduto.
Alla fine, Umar imprigiona Meggan in una bolla di energia, che prima non la fa respirare e poi la fa svenire.
"Cough… Ahhhh... Brian..." accusa Meggan, prima di perdere i sensi.
"Molto bene" dice Umar "Quando sono venuta a conoscenza della tua esistenza non immaginavo che avessi un tale potenziale. Potrò usarlo facilmente per riconquistare ciò che mi e' stato sottratto da mia figlia, la Dimensione Oscura!".

CONTINUA...

Note degli Autori: Allora, quante sottotrame abbiamo iniziato? E quante ne porteremo a compimento? Beh, partiremo da Meggan, trama con cui ci stiamo trastullando dal nr. 8 (a volte la tiriamo per le lunghe, vero?), passando poi per Pantera Nera, con cui intendiamo sconvolgervi.
Intanto, sappiate che Alex Lipton è stata un' altra persona che ha fornito i propri schemi mentali a Visione, quando costui venne smembrato e Wonder Man si rifiutò di fornirgli nuovamente i suoi. Tuttavia, pareva che la cosa avesse comportato solo dei ricordi, non dei sentimenti. Non è stato così a quanto pare. Vediamo come va avanti la cosa.
Occhio anche a Persuasion: quel che pensa potrebbe avverarsi. Ma sarà un bene? E' giusto assicurare il bene altrui limitando la libertà di pensiero?

PROSSIMAMENTE...

L' ONU sotto assedio! WorldWatch contro Umar! Ed una importante decisione per Capitan Bretagna e Meggan. Ah, ovviamente sarà anche presente la figlia della maga succitata, non intendiamo privarci di nulla.